PACIFICA –
MENTE arte e mentalità di pace in un secolo di
guerre 1915 - 2015
L'800
si conclude con lo scoppio della I Guerra Mondiale, il nuovo secolo fino ad
allora si svolgeva come un lento scorrere del secolo precedente.
Anche
l'arte subisce il cambiamento, l'artista assume un ruolo critico sempre più
svincolato dalla ristretta elité dei committenti, addirittura diventa cantore
della guerra facendone propaganda.
L'arte
non è fatta per salire sul carro del vincitore, arte e pace sono una sola cosa,
la guerra porta cieca distruzione e azzera la civiltà e la cultura, diviene
così celebrativa, lasciando spazio al realismo e si delinea spesso come mezzo
di denuncia straordinariamente efficace. Ricordare il
centenario della I prima guerra mondiale significa soprattutto prendere atto di
un cambiamento a 360 gradi che ha investito tutta la società europea
cambiandola, e gli stati non sono più come prima in una qualche maniera si sono
evoluti.
Il
cambiamento geopolitico è tangibile, soldati piemontesi e siciliani si sono
trovati a combattere la stessa guerra fianco a fianco.
L’arte
ha il dono di poter parlare un linguaggio universale che supera ogni tipo di
barriera e pacifica gli animi perché è espressione delle più nobili qualità
umane e si sviluppa nella pace, contribuendo alla pace. Dalla musica alle arti
visive, ogni forma d’arte nobilita l’uomo e lo allontana dagli istinti più
animaleschi. Lo porta alla contemplazione della bellezza e del mistero della
vita e lo aiuta a comprendere la meraviglia della vita, un miracolo che non ha
prezzo e che va difeso e protetto con la pace. Essa ha il compito di
diffondere una mentalità di pace. Laddove si soffoca la vita, viene meno anche
l’arte in tutte le sue manifestazioni ecco perché arte e pace sono strettamente
legate, intimamente connesse.
Indubbiamente
il mondo in questi cento anni è cambiato in maniera radicale e spesso l’idea di
guerra, al contrario di ciò che accadeva un tempo, si confronta con la mancanza
di ideali, la mancanza di un nemico definito e spesso nella totale mancanza di
regole. La guerra rivela oggi ancora meglio tutta la sofferenza ed il male che
accomuna le generazioni precedenti e la nostra ed è importante non dimenticare
per non cadere nella barbarie totale.
La
guerra, l’ingiustizia, richiama la realtà, il dramma dell'umanità, distruggendo
e deformando l'estetica per una ricostruzione che riparta dalla ragione,
secondo nuove chiavi di lettura e composizione.
Pensiamo
per esempio a Guernica di Pablo Picasso, dove lo strazio e la distruzione della
guerra sono rappresentate in un doloroso frantumarsi o l’urlo di Edward Munch,
dove la disperazione diviene energia deformante.
I
giovani hanno bisogno di riflettere e conoscere cosa significa la guerra e
quali sono state le sofferenze delle generazioni precedenti perché purtroppo il
rischio di credere di conoscere è l’insidia più pericolosa della realtà
virtuale che le nuove generazioni spesso conoscono come realtà predominante
nella loro esperienza esistenziale.
Nonostante
questo, a distanza di un secolo, tante guerre dimostrano che spesso il movente
economico calpesta tutto, si pone al di sopra della ragionevolezza,
dell'umanità, al di sopra della ricchezza dell’arte. Affrontare nel 2015 il
tema della guerra non è fare una commemorazione di qualcosa di lontano e non
più attuale, la pace è ancora e sempre un bene minacciato.L’arte è anche un
mezzo privilegiato per raccontare la storia, per rendere presente il passato e
portarlo nel futuro. La storia attraverso l’arte diventa antidoto alla follia.
L’arte come veicolo, espressione del sapere di generazione in generazione, si
rivela come vaccino contro la stupida furia distruttrice.
Cento
anni di storia e di guerre sembrano non contare niente, ma l’arte si rivela
comunque sempre l’espressione più alta e nobile per riaffermare l’umanità, la
ragione, i valori, la vita.
La
mostra è organizzata da Tiziana Todi in collaborazione con l’Associazione
Culturale Internazionale Diletta Vittoria di Roma, con MailArtMeetingArchives
di Anna Boschi di Bologna, Daniele Brandani - boraArte
- Bologna.con l’Associazione Culturale E.ART
di Civitanova Marche, con il Comune di Sant’Oreste, con la Proloco di
Sant’Oreste.
La
mostra delle opere sarà inaugurata il 12
ottobre 2015 alle ore 10,00 presso il cinquecentesco Palazzo Caccia-Canali,
attribuito a Vignola e oggetto della campagna del FAI per la
tutela del patrimonio culturale e ambientale – anno 2011, - Museo Naturalistico
del Monte Soratte - e proseguirà fino al 15 novembre 2015.
Grazie a tutti i
partecipanti.
L’ARTISTA
NON DEVE VERSARE NESSUNA QUOTA DI PARTECIPAZIONE
SCADENZA
20 Settembre 2015
L’iniziativa
prevede la realizzazione di un’immagine - in tecnica libera, su supporto di
carta o cartone con:
-
Dimensione UNI A4 (cm. 29,7 x 21,1);
-
Destinatario BIBLIOTECA COMUNALE - Piazza Cavalieri Caccia - 00060 Sant’Oreste
- Roma;
-Inserire
nella busta i propri dati anagrafici, i recapiti, ed eventualmente una breve
biografia e alcuni riferimenti artistici.
Le
opere realizzate verranno conservate come patrimonio del Comune di Sant’Oreste
e successivamente potranno essere esposte in Gallerie d’Arte, Musei e ovunque
sarà richiesto per diffondere questo tipo di forma d’arte e per promuovere gli
artisti.
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